Il Cane Corso è una razza che, possiamo dire, esiste da sempre.
Affianca l’uomo e le sue attività rurali da un tempo così lungo che quasi se n’è persa memoria. Eppure è anche una razza nuova, che negli ultimi decenni ha attraversato la storia moderna della Cinofilia Italiana, diventando vanto e blasone della stessa.
In realtà, il Cane Corso è una presenza intima e costante nella vita delle popolazioni italiche, perfettamente sintetizzata dalle splendide parole del Prof. Danilo Mainardi:
“Cane Corso vuol dire tratturi, vuol dire allevamento di bufali, masserie, greggi.
Porta con se profumi antichi di terre e di siero di latte.
L’impronta di mani callose di gente del Sud.
È, il Cane Corso, una delle nostre radici.
C’è una storia di cultura contadina scritta dentro,
sopra, intorno a questo splendido animale.
Storia che è possibile leggere nella sua funzionale morfologia.”
La storia recente del Cane Corso Italiano è racchiusa in una serie di date importanti:
“È il 20 Gennaio 1994 dalla Sala Consiliare dell’ENCI a Milano si levano voci per mete lontane. Il Pastore e la Cinofilia ricevono in dono una nuova famiglia di Cani Corsi. A valle, ai margini dell’orizzonte, il sole si rialza dalla marina a ridestare l’Aurora perché accolga sul suo carro la quattordicesima Razza Italiana.”
Se vogliamo invece ripercorrere a ritroso la storia del Cane Corso Italiano fino a risalire alle sue origini, possiamo ricorrere al fondamentale lavoro di Ferdinando Casolino eStefano Gandolfi (soci fondatori della Società Italiana Cane Corso) contenuto nel volume (pietra miliare della razza) “Il Cane Corso – Origini e prospettive del Molosso Italico” (Editore Mursia 1996).
In particolare, per gentile concessione degli Autori, riportiamo per intero, i seguenti capitoli:
Il Cane Corso è una razza che, possiamo dire, esiste da sempre.
Affianca l’uomo e le sue attività rurali da un tempo così lungo che quasi se n’è persa memoria. Eppure è anche una razza nuova, che negli ultimi decenni ha attraversato la storia moderna della Cinofilia Italiana, diventando vanto e blasone della stessa.
In realtà, il Cane Corso è una presenza intima e costante nella vita delle popolazioni italiche, perfettamente sintetizzata dalle splendide parole del Prof. Danilo Mainardi:
“Cane Corso vuol dire tratturi, vuol dire allevamento di bufali, masserie, greggi.
Porta con se profumi antichi di terre e di siero di latte.
L’impronta di mani callose di gente del Sud.
È, il Cane Corso, una delle nostre radici.
C’è una storia di cultura contadina scritta dentro,
sopra, intorno a questo splendido animale.
Storia che è possibile leggere nella sua funzionale morfologia.”
La storia recente del Cane Corso Italiano è racchiusa in una serie di date importanti:
“È il 20 Gennaio 1994 dalla Sala Consiliare dell’ENCI a Milano si levano voci per mete lontane. Il Pastore e la Cinofilia ricevono in dono una nuova famiglia di Cani Corsi. A valle, ai margini dell’orizzonte, il sole si rialza dalla marina a ridestare l’Aurora perché accolga sul suo carro la quattordicesima Razza Italiana.”
Se vogliamo invece ripercorrere a ritroso la storia del Cane Corso Italiano fino a risalire alle sue origini, possiamo ricorrere al fondamentale lavoro di Ferdinando Casolino eStefano Gandolfi (soci fondatori della Società Italiana Cane Corso) contenuto nel volume (pietra miliare della razza) “Il Cane Corso – Origini e prospettive del Molosso Italico” (Editore Mursia 1996).
In particolare, per gentile concessione degli Autori, riportiamo per intero, i seguenti capitoli: